Riabilitazione respiratoria III

Riabilitazione respiratoria III

Prof.Tommaso Todisco Primario di Pneumologia.

Introduzione

Il progressivo invecchiamento della popolazione è reso possibile anche grazie ad un apparato respiratorio che è molto resistente agli insulti ambientali e ben funzionante, quasi del tutto indipendentemente dall’età.

La funzione respiratoria è lo specchio dello stile di vita dell’individuo poiché l’apparato respiratorio è l’unico organo in cui il sangue è a contatto diretto con l’atmosfera.

L’apparato respiratorio è molto resistente ad insulti ambientali, è adattabile a variazioni climatiche estreme ed è ben conservato anche in un corpo vecchio.Infatti il donatore di polmone è sempre più spesso un anziano di età compresa tra i 65 ed i 75 anni.

Come per altri organi, esiste un importante fattore individuale che modula la risposta del polmone ai tossici polmonari (Fig.1).

Infatti se è vero che il fumo di sigaretta è apparentemente innocuo per alcuni individui( la minoranza) è fatale e precocemente per la maggior parte dei fumatori. Infatti vale l’assioma che non tutti i fumatori si ammalano di BPCO o/e di Cancro polmonare ma è certamente vero che quasi tutti i pazienti con BPCO e/o cancro( >90%) sono fumatori.

A parte il cancro polmonare (che purtroppo di riabilitazione poco si può giovare) , tutte le altre patologie, specie di tipo ostruttivo ( Bronchite, BPCO, Enfisema, Bronchiectasie, asma e forme miste come la bronchite asmatica o asma cronico, la bronchite cronca con enfisema bolloso) come anche i malati sottoposti a chirurgia toraco-addominale, possono giovarsi come della riabilitazione con manovre fisiche od anche con l’aiuto di apparecchi condizionatori per controllare l’espirazione forzata o per inspirare sotto l’effetto di resistenze o vibrazioni ad alta frequenza. I ventilatori a pressione continua ( CPAP) od intermittente ( PPI) e la ventilazione in pressione negativa intermittente sono utilissime per mobilizzare le secrezioni ( Poncho, corazza, polmone d’acciaio)(Fig.2)

La RR e le sue tecniche ed ausili meccanici deve essere considerata nelle terapie respiratorie non solo in fase ambulatoriale o domicialire ma, specialmente, ed ancor prima, durante la fase acuta o di esordio della malattia respiratoria in fase di ricovero ospedaliero.

Inizialmente si attua la presa di coscienza della respirazione con il funzionamento del diaframma, il il meccanismo della tosse ed il rilassamento muscolare, quindi si passa al drenaggio posturale semplice od assistito da percussioni e vibrazioni con particolari posizioni per ogni distretto bronchiale anche con l’aiuto di letti basculanti. Infine si può ricorrere al riallenamento fisico con diversi tipi di esercizio fisico anche con l’uso di tappeto mobile, ergometro o cicloergomentro anche durante ossigenoterapia.

Decalogo per sviluppare una rete di RR sul territorio

  1. costruire una rete di home care come link tra l’ospedale ed il territorio

  2. istruire i malati sulle possibilità di ottenere una RR come cura domiciliare rimborsata dal SSN

  3. aggiornare il medico di mg sulle moderne tecnologie di RR

  4. formare una personalità medico-paziente (presa di coscienza) sull’ handicap respiratorio

  5. aggirnare il medico di mg circa le basi della RR

  6. non trascurare l’importanza della pneumologia clinica (sintomi respiratori della pneumologia e della medicina generale)

  7. applicare rapidamente la migliore protesi respiratoria domiciliare possibile a partire dalla OLTD partendo dal ricovero in ospedale in previsione della home care

  8. considerare la RR come valido ausilio alle terapie cardio-respiratorie ( sintomi comuni come la dispnea, la tosse, lo scompenso cardiaco congestizio, l’ipertensione polmonare )

  9. considerare il malato respiratorio cronico come un paziente cardiorespiratorio con sintomi sistemici.

Bibliografia

Strategie di riabilitazione in Pneumologia ,Ed.MATTIOLI 1993.


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